Il Cantico dei cantici ripropone la tenerezza nuziale che il Creatore ha offerto “fin dal principio” all’uomo e alla donna, per la realizzazione piena del loro amore e per la loro felicità. Esprime la gioia di conoscersi e riconoscersi, donarsi e accogliersi, in un’esperienza unica, ricca d’innocenza e freschezza, quasi che il peccato di Adamo ed Eva non vi sia mai stato o sia già stato vinto. Collocandosi entro questa prospettiva, lo studio offre ai fidanzati e agli sposi uno sviluppo organico di riflessioni e meditazioni che consentano loro di ripercorrere, tappa dopo tappa, l’itinerario degli innamorati del Cantico, venendone provocati e imparando a riscoprire l’arte della tenerezza, l’arte del far sentire il partner amato e del sentirsi amati da lui. La struttura di ogni capitolo segue lo schema classico della lectio divina: ascoltare il testo biblico interpretandolo (lectio); approfondirne il messaggio (meditatio); confrontarsi per una verifica di coppia (contemplatio/actio); pregare, invocando la potenza dell’Altissimo, per divenire capaci di attuare nella vita quanto si è accolto nell’ascolto (oratio).
Sommario
Introduzione. Prologo (1,2-4): IL TEMPO DELL’AMORE. La tenerezza sponsale come nostalgia di carezze. Primo poema (1,5-2,7): L’INVERNO DELL’ESILIO. La tenerezza sponsale come amabilità. Secondo poema (2,8-3,5): LA PRIMAVERA DELLA PROMESSA. La tenerezza sponsale per ri-innamorarsi ogni giorno. Terzo poema (3,6-5,1): L’ESTATE DELLE NOZZE. La tenerezza sponsale per un’intimità felice. Quarto poema (5,2-6,9): IL FREDDO DELLA NOTTE ESTIVA. La tenerezza sponsale come incanto del corpo. Quinto poema (6,10-8,4): L’AUTUNNO DEI FRUTTI. La tenerezza sponsale come “amicizia”. Epilogo (8,5-7): LA STAGIONE SENZA FINE. La tenerezza sponsale come gioia di amarsi nel Signore. Conclusione (8,8-14): LE NOZZE DEL CANTICO. Memoria e profezia.
Il libro ripercorre il cammino degli innamorati del Cantico dei Cantici: dal prologo, che introduce al tempo delle feste nuziali, in un clima di carezze e profumi, all'epilogo in cui le nozze sono proiettate in una stagione senza fine. Il Cantico è letto come un inno alla tenerezza con cui gli sposi e i fidanzati sono invitati a percorrere un cammino sempre nuovo di ri-innamoramento, non accettando mai di adagiarsi nella mediocrità ma aprendosi alla grazia di quell'amore più forte della stessa morte.