Ottavio Pasquariello

OTTAVIO PASQUARIELLO

19 aprile 2020

Ottavio Pasquariello

 

Nel giorno di venerdì santo di questa Pasqua così insolita che ci ha richiamato ad una fede essenziale e priva di riti ma profonda e intensa per la nostra spiritualità, a mezzogiorno, l’ora che dà inizio al grande silenzio che avvolge la Terra per la morte di Cristo, nello stesso silenzio e nella stessa solitudine (era ricoverato da alcuni giorni in una struttura sanitaria)  se ne è andato il nostro amico Ottavio Pasquariello per raggiungere il Paradiso.

Moltissimi in Italia, nel mondo delle End, conoscono Ottavio perché, insieme a Vanda, hanno speso pienamente il loro tempo nel servizio verso l’équipe con responsabilità di diverso genere (Settore di Roma, Regionali in Equipe Italia, Responsabili della redazione della Lettera) e soprattutto con innumerevoli relazioni e testimonianze portate in diversi incontri di settore, di sessioni, di ritiri..raccolta di parole mai vuote e mai retoriche che nascevano da una profonda conoscenza della Bibbia e da una fede radicata nella profondità concreta del cuore e dello spirito.

Quella di Ottavio è una lunga storia di partecipazione, solidarietà, amore per la vita e soprattutto amore per gli ultimi: carismatico leader del ’68 per una politica al servizio dell’uomo, competente formatore dell’Eni, appassionato sostenitore del Concilio, promulgatore instancabile di esperienze nuove in una società aperta al cambiamento, sempre disponibile a cercare incessantemente modi nuovi “di dire la fede e di dare la vita”.

Entrato nelle Èquipes Notre Dame negli anni ’70, prima nella Roma 31 e poi nella Roma 25, ha vissuto questa scelta come cammino di approfondimento della fede e vero impegno di ricerca di uno stile di vita più coerente. La sua fede si è manifestata, nelle riunioni della nostra equipe di base, domanda di grazia, richiesta addolorata, accettazione obbediente, dialogo struggente, silenzio di affido. una fede mai appagata del già dato e conosciuto ma sempre in continua ricerca dell’incontro vero con il TU assoluto.

Non meno appassionante è stato il suo coinvolgimento con l’esperienza di Collevecchio.  Nel 1989 insieme a Vanda ed un altro gruppo di amici decise di dare nuova vita al Convento di S.Andrea  in Collevecchio (Roma) facendone un luogo di riflessione sui temi della fede e della storia, della spiritualità e della solidarietà. Dapprima un piccolo nucleo di persone e poi, negli anni, molti amici e amiche di varie città italiane, hanno condiviso questo progetto attraverso diverse modalità che lo ha reso “casa comune” per tanti, punto di riferimento e luogo permanente di incontro. Il Convento è, oggi, anche sede di Progetto Continenti associazione di cooperazione e solidarietà internazionale.

E come dimenticare il pluriennale e intenso lavoro nel Gruppo La Vigna che ha dato origine  alla pubblicazione di diversi libri di “teologia narrativa”: una piccola équipe che si è impegnata nella  rilettura di alcuni testi della Bibbia alla luce del tempo attuale, nell’analisi di pagine antiche che ci parlano sempre e in ogni tempo, nella ricerca del senso più autentico di una  Parola di Dio che possa tradursi in parole umane capaci di essere comprese dagli uomini e alle donne di oggi, nella riflessione delle tante relazioni e storie d’amore che attraversano l’umanità.

Negli ultimi anni ancora una nuova esperienza di servizio agli altri: consulente familiare nel Centro la Famiglia di Roma, dove tutti hanno apprezzato lo spessore della sua umanità, il suo sorriso, la sua compostezza di fronte alle situazioni più difficili, la sua umiltà nel chiedere consiglio e nello stesso tempo nell'offrire semplicemente il suo ascolto, anche quello professionale che svolgeva per altro con alta qualità. Un amico che sapeva abbracciare senza perdersi in molti discorsi e assicurarti la sua presenza.

Noi, compagni della sua équipe, abbiamo mille ricordi di lui e con lui, abbiamo dentro di noi i mille frammenti di vita condivisa, i mille specchi della gioia e del dolore che accompagnano i nostri giorni, abbiamo le mille preghiere silenziose e comunitarie innalzate a Dio Padre. 

Dobbiamo dirgli grazie per la sua amicizia forte e sempre molto attenta, grazie per i suoi pensieri, le sue riflessioni umane e teologiche che ci hanno aiutato a crescere, per la sua ironia intelligente e sdrammatizzante, per la sua fede semplice e profonda come la vita..E dire grazie a Dio per averci donato un amico così..

Salutarlo? Dirgli addio? Non è possibile perché Ottavio rimane dentro di noi e mille volte ci tornerà davanti il suo sorriso un po’ sornione, il suo sguardo un po’ tenero e un po’ ironico, una sua parola acuta e intelligente.

Lo lasciamo piuttosto  con un dono per lui, dopo i tanti ricevuti da lui, i versi che Paolo, l’ultimo dei suoi tre figli, che tanto ha significato nella vita di Ottavio e Vanda specie negli ultimi anni, ha scritto per il papà a poche ore dalla sua morte:

E a tre or' di distanza l'un' dall'altra vidi l'alba e cosi quella del di successivo

...cosi capii che l'efferata mia sentenza di vent'anni pria

fu ennesima analisi esatta quasi a predir la fin da natur dettata...

padre non credi che parlar di morte sia lecito non sol per te ora,

 ma per tutto questo mondo che s'ammala per cruda natura...

muoion masse intere d'uomini in ogni dove, e il Sol m'e' testimone..

quanto avrei sognato che il filosofeggiar tuo s'accompagnasse al mio sull'argomento...

da uomo a uomo...

Padre questi versi di morte son dedicati a te

poiché ancor pria di me, di fronte al Sol tu mi sei testimone.

 

La sua équipe, i suoi amici: Carlo e Maria Carla, Evola e Renzo, Irma, Giulia, Anna e Antonio, Claudia e Potito, Federica e Maurizio, don Arnaldo (Roma 25, Settore A)