Padre Tommaso Vinaty

PADRE TOMMASO VINATY

19 aprile 2020

Padre Tommaso Vinaty

 

Padre Tommaso (o.p., al secolo Bernard Vinaty) ci ha lasciati la mattina del Venerdì Santo di questo drammatico anno 2020. Siamo sempre stati convinti che tornare al Padre nel giorno della morte del Signore sia un privilegio raro, concesso ai figli prediletti.

Conoscemmo Tommaso quando divenne il Consigliere Spirituale della nostra équipe di settore, a Roma. Da allora ci siamo voluti bene, in un rapporto fatto di complicità, humour e trasmissione di fede. Molti anni dopo lo volemmo al nostro fianco, insieme a Cesare e Luisa Antonucci e Vito e Gaia Lipari, nel Gruppo “Aquila e Priscilla” con il quale organizzammo una sessione nazionale delle END.

Tommaso è stato un intellettuale, un matematico, esperto di filosofia della scienza, che ha insegnato per una vita nell’Ateneo del suo ordine, l’Angelicum. Ha scritto importanti contributi sull’epistemologia del ‘600 e in particolare su Galileo Galilei.

Tommaso era uomo di grandissimo humour, dalle battute folgoranti (come “la differenza tra i pessimisti e gli ottimisti è che i primi di solito sono meglio informati” o “una predica che non abbia avuto motivo di iniziare non troverà neppure il modo di finire”), convinto com’era che Dio fosse il più grande Umorista.

Tommaso è stato un uomo di dialogo e di pace, e ha sempre amato il dialogo inter-religioso. Una delle esperienze pastorali nelle quali si è sentito più coinvolto è stata, al suo rientro in Francia, la gestione di un centro di ascolto nel quale si avvicendava con cristiani di altre confessioni e con credenti di altre religioni. Ci raccontava commosso che quando la città natale di Stenone, Copenhagen, decise di dedicargli un monumento, imbarazzata su cosa incidere sul basamento (Stenone era stato prima pastore luterano e poi vescovo cattolico), vi scrisse “vir dei”, “uomo di Dio”.

Tommaso ha creduto molto nelle END. È stato Consigliere di più équipes a Roma, consigliere di équipe di settore e di équipe regionale, e quando è stato costretto a tornare in Francia, è stato consigliere di alcune équipes a Lille.

Ma, al di là di tutto, con Tommaso ci siamo voluti bene. Come scordare le sue telefonate del lunedì per dirci che sapeva che stavamo per affrontare una settimana impegnativa di servizio e che ci era vicino. Le nostre figlie lo avevano “adottato” come nonno e, come tale, Silvia lo ha voluto al suo matrimonio.

Un rimpianto? Quando lasciò, per limiti di età, la sua università e la sua amata Roma, e fu costretto a tornare nella sua Provincia di origine, e a reinventarsi una vita in una Lille dove ormai non conosceva nessuno, non riuscimmo a trovare un modo per accoglierlo e farlo rimanere a Roma.

Addio, Tommaso, uomo di Dio. Per tanti équipiers rimarrai sempre nel nostro ricordo e nella nostra preghiera.

 Adria e Piero Gallo

Équipe Roma 7