Annunciazione

Festa dell'Annunciazione - 25 marzo 2022

24 marzo 2022

C’È UN SOGNO IN DIO

C’è un sogno in Dio. Ed è più di un sogno. Perché i nostri sogni possono anche rimanere tali, rimanere sogni, e non accadere. Invece i sogni di Dio accadono. Il sogno attraversa il Primo e il Secondo Testamento. Ed è come dire che attraversa tutta la storia. (…)

Vorrei farvi una domanda: quando oggi si parla di chiesa, che cosa viene prevalentemente in mente, il tempio o la strada? un Dio da adorare nelle chiese o un Dio da sorprendere nelle strade? i cristiani legati a un blocco istituzionale o i cristiani compagni di viaggio delle donne, degli uomini di oggi, delle loro notti e delle loro albe, delle loro angosce e delle loro attese? i cristiani che sognano la “cittadella cristiana” o i cristiani convinti che Dio è il Dio della tenda, il Dio nel succedersi delle generazioni, dentro l’atto del generare, il Dio dei volti? Le madri ebree ogni volta che generavano un figlio, ogni volta che ancora oggi generano un figlio, hanno come un sussulto: che quel figlio sia il Messia? La sorpresa di Dio è nella vita.

Voi senz’altro mi capite: è una rivoluzione. Ritorniamo al sogno di Dio: dall’immobilità del tempio al cammino inquieto dell’umanità cui apparteniamo. E sogno, nostro sogno, il massimo dei sogni, poter dire, come Dio: sono stato con te, dovunque tu sei andato. Perché Dio entra nella vita.

È bello leggere in questa luce il racconto dell’annunciazione. L’annunciazione non è nel tempio, è nella vita. È un’annunciazione in una regione e c’è il nome della regione, Galilea, in una città e c’è il nome, Nazaret, e c’è il nome della donna, Maria, e del suo sposo adorato, Giuseppe, ed anche della sua cugina, Elisabetta, quella che tutti dicevano sterile, e adesso è al sesto mese.

È la vita, capite!
È l’annunciazione, è la nascita di Dio, ma nella vita.
Nella vita, la nostra, fatta di sensi di inadeguatezza: (“…ma com’è possibile? Non ci sono le premesse”), la vita fatta dei nostri turbamenti: (“Non temere, Maria”).
Non temere.

(Don Angelo Casati)