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LETTERA 191 - DICEMBRE 2016 - FEBBRAIO 2017

Editoriale:

OTTO PORTE DA ATTRAVERSARE

Autore:

Betty e Salvatore Iasi - Responsabili Regione Sud Est

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"Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nel Regno di Dio" è un
annuncio di felicità futura, ma anche una chiamata alla gioia che Gesù ci invita a
realizzare in questa vita.
È proprio la felicità la ricompensa che Gesù ci promette nel discorso della montagna
come frutto di un’esistenza vissuta per amore. È una gioia interiore che deriva
dall’impegno a vivere ogni giorno il regno di Dio, il regno dei cieli, in noi. È una
chiamata ad aderire a quel progetto d’amore cui siamo destinati, e vivere pienamente
la nostra unicità di esseri umani, di sposi da Lui amati, per donarci agli altri.
Otto porte da attraversare, e altrettanti sentieri da esplorare, per morire al nostro
egoismo e nascere e rinascere all’amore, sul modello di Gesù Cristo, imparando a
vivere per Dio e per gli altri.
Non un elenco di obblighi morali, ma un percorso di libertà che ci rende finalmente e
consapevolmente figli di un Dio che ci vuole felici, uomini e donne con la gioia nel
cuore. Esseri che anche nelle difficoltà della quotidianità, anche nelle situazioni di
sofferenza, riescono a sentirsi uniti a Dio e da Lui amati, e ad essere segno di gioia e
di speranza per gli altri.
Libertà, umiltà, mitezza, pace, giustizia, gioia, consolazione sono doni che il Signore
ci elargisce in abbondanza, affinché noi possiamo metterli al servizio dei fratelli.
Kierkegaard diceva che "La porta della felicità si apre solo verso l’esterno: chi cerca
di "forzarla" in senso contrario finisce col chiuderla ancora di più".
Siamo chiamati dunque ad aprire le nostre porte, uscire e fare piccoli passi in direzione
dell’amore, per sentirci veramente beati, per assaporare quella vicinanza a Dio che dà
gusto alla nostra esistenza.
La ricompensa viene da Dio come un dono da accogliere, è salvezza che ci trasforma
nell’intimo e ci fa diventare dono d’amore per gli altri.
La libertà è la ricompensa dei poveri in spirito; la felicità di chi ha conquistato la
propria libertà dall’avidità, dalla ricchezza materiale, per mettere al centro della propria
vita la relazione fraterna e solidale con l’altro. "Un uomo vale quanto vale il suo cuore"
diceva Gandhi. Si è felici nella misura in cui si è capaci di amare in modo
disinteressato, di mettere a disposizione degli altri le proprie ricchezze materiali e
spirituali. E c’è libertà soltanto nella gratuità, perché la nostra felicità non dipenderà
dal grado di approvazione o disapprovazione che gli altri attribuiranno alle nostre
azioni.
La ricompensa indossa i panni della consolazione quando afflitti per mille motivi,
anche nella situazione di sofferenza più pesante, persino quando non abbiamo la forza
di cercare Dio, sappiamo sempre avvertire la Sua vicinanza, e riconosciamo i mille
modi in cui ci fa arrivare la Sua carezza. La consolazione è ricompensa per chi è afflitto,
ma anche opera da offrire nei confronti di chi soffre, anche semplicemente stando
accanto e abbracciando, quando non si sa che dire, quando l’impotenza umana tocca il
suo limite.
La felicità è mitezza, perché il mite è colui che confida nella forza interiore pacifica
della grazia di Dio che è in lui, e non nella violenza, per cambiare il mondo con la sua
rivoluzione gentile, che ha il coraggio della verità, e riesce a dirla senza ferire nessuno.
È senso di sazietà, di gioia della condivisione, quando si sa di fare il possibile per
costruire un mondo più giusto, quando ci si impegna a saziare la fame degli altri,
quando si cerca di vivere una vita nel rispetto di tutti gli uomini e del creato.
È trasparenza, limpidezza, purezza nei pensieri, nelle parole e nelle azioni, in un
processo di purificazione che genera vita in noi, nella nostra relazione di coppia, nella
nostra famiglia e intorno a noi. È imparare a trovare e coltivare ciò che di buono c’è in
noi per riuscire a vedere il positivo anche negli altri, piuttosto che etichettarli per i
difetti che sono i primi che balzano agli occhi. È dissetarsi alla fonte per farsi acqua
che valorizza, incoraggia e rigenera.
È pace e armonia quando sappiamo cercare e trovare la pace in noi e, di conseguenza,
nelle relazioni con gli altri. È la grazia della coerenza quando ci sforziamo di rimanere
saldamente radicati ai principi evangelici, anche grazie all’aiuto della preghiera, e
riusciamo a non lasciarci attrarre dalle tentazioni.
Ricompensa è compassione e tenerezza, perché chi è troppo duro con se stesso non sarà
mai felice e soprattutto sarà anche poco compassionevole nei confronti degli altri. Non
siamo cristiani perfetti, ma uomini, donne, coppie in cammino. Ogni giorno
attraversiamo fiduciosamente quelle porte, e ci sforziamo di muoverci a piccoli passi
sulla via dell’amore. Siamo esseri imperfetti, ma non per questo meno amati da Dio,
anzi tutt’altro. Questo ci permette di essere autentici, di non dover fingere, di poterci
riconoscere per quello che siamo. Se impariamo a portare alla luce le nostre povertà, il
Signore le colma di misericordia per trasformarci in esseri altrettanto capaci di amore
e compassione verso i fratelli.
Vivere in modo autentico ed intenso, con passione le nostre giornate, ci rende
consapevoli che l’amore di Dio ci attraversa, che ogni giorno inspiriamo ed espiriamo
il Suo amore, che Egli può prendere forma in questo mondo attraverso di noi.
Ricompensa poi per un cristiano, è anche chiamata al servizio. È Dio che chiama. E,
come diceva Don Tonino Bello, chiama chi ama. "Se ti chiama vuol dire che ti ama...
Chi-amare contiene la parola amare! Poi, siccome ti ama troppo, ci aggiunge anche un
"chi"".

È nel servizio infatti, che, mentre ci prendiamo cura dei fratelli che il Signore ci ha
affidato, avvertiamo che è Lui a prendersi cura di noi. “C’è più gioia nel dare, che nel
ricevere” vale anche per il servizio nel Movimento. La ricchezza di tanti incontri, di
tanti sorrisi donati e ricevuti, di abbracci e di baci, di strade percorse insieme, di
sofferenze e di gioie condivise è una danza di cuori che riempie d’amore, è
un’esplosione di gioia che contagia, è già ricompensa, oggi qui su questa terra.

                                                                                                      Betty e Salvatore Iasi
                                                                                          Coppia Responsabile Regione Sud Est