La Quaresima di Misericordia passa da dentro a fuori le sbarre
Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». (Gv 3,8)
Nel 1968 fra’ Beppe Prioli già entrava in molte carceri italiane; alcuni reclusi di Porto Azzurro gli consigliarono di cercare volontari per essere aiutato e per meglio operare; dall’ascolto di questa indicazione è nata l’Associazione “La Fraternità”, costituita a Verona per il sostegno morale ai detenuti ed alle loro famiglie, per accompagnare i percorsi di recupero e riparazione, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul significato della pena e sui problemi del carcere.
Quest’anno è arrivata un’interessante proposta a Fra Beppe dal Centro Pastorale Adolescenti e Giovani: arricchire il Vangelo di tutta la Quaresima con il commento, le riflessioni, i pensieri e le preghiere dei detenuti del carcere di Montorio. L’obiettivo era quello di raccogliere questi commenti all’interno di un libretto da poter poi distribuire ai giovani della Diocesi, all’interno delle parrocchie e non solo. Si è pensato infatti di mandarlo anche a quei detenuti con cui la Fraternità corrisponde.
Nel 1968 fra’ Beppe Prioli già entrava in molte carceri italiane; alcuni reclusi di Porto Azzurro gli consigliarono di cercare volontari per essere aiutato e per meglio operare; dall’ascolto di questa indicazione è nata l’Associazione “La Fraternità”, costituita a Verona per il sostegno morale ai detenuti ed alle loro famiglie, per accompagnare i percorsi di recupero e riparazione, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul significato della pena e sui problemi del carcere.
Quest’anno è arrivata un’interessante proposta a Fra Beppe dal Centro Pastorale Adolescenti e Giovani: arricchire il Vangelo di tutta la Quaresima con il commento, le riflessioni, i pensieri e le preghiere dei detenuti del carcere di Montorio. L’obiettivo era quello di raccogliere questi commenti all’interno di un libretto da poter poi distribuire ai giovani della Diocesi, all’interno delle parrocchie e non solo. Si è pensato infatti di mandarlo anche a quei detenuti con cui la Fraternità corrisponde.