LA CRISI ATTUALE, OPPORTUNITA' PER UNA SOCIETA' PIU' FRATERNA
Il Papa all’Onu: la crisi attuale, opportunità per costruire una società più fraterna
Per i 75 anni di vita delle Nazioni Unite, Francesco invia un videomessaggio all'Assemblea generale riunita in questi giorni per lo più in modo virtuale a causa della pandemia. Forte il monito alla comunità internazionale, dalla corsa agli armamenti ai migranti senza diritti, dal ripensamento dei sistemi economici e finanziari alla condanna dell’aborto come "servizio essenziale" umanitario
La strada della solidarietà o quella della cultura dello scarto e della difesa elitaria. E’ il bivio a cui la pandemia ha messo davanti l’umanità chiamandola a una decisione. Perché da una crisi si esce o migliori o peggiori. Si tratta di un tempo di prova che diventa un tempo di scelta. Anzi, che può anche rappresentare “una reale opportunità di conversione” per ripensare i sistemi economici e finanziari che soffrono di “un’ingiusta distribuzione delle ricchezze” e di un divario crescente fra ricchi e poveri. Nel videomessaggio pronunciato in lingua spagnola e indirizzato all’Assemblea generale dell’Onu, nata nel 1945 dopo due devastanti guerre mondiali, il Papa traccia una rotta vera e propria per uscire dal tempo di crisi attuale, aggravato dal Covid-19, e lo fa richiamando i capisaldi del suo magistero e chiedendo alla comunità internazionale di “sforzarsi per porre fine alle ingiustizie economiche”. Una rotta che tocca quindi i nodi centrali del vivere insieme, con la meta di poter costruire una società più fraterna.
Ci troviamo quindi di fronte ad una scelta tra una delle due vie possibili: una porta al rafforzamento del multilateralismo, espressione di una rinnovata corresponsabilità mondiale, di una solidarietà fondata sulla giustizia e nel compimento della pace e l'unità della famiglia umana, progetto di Dio sul mondo; l'altro, dà preferenza a atteggiamenti di autosufficienza, nazionalismo, protezionismo, individualismo e isolamento, tralasciando i più poveri, i più vulnerabili, gli abitanti delle periferie esistenziali. E certamente sarà dannoso per l'intera comunità, causando autolesionismo verso tutti.