È tempo di misericordia
“Luce nel buio del mondo”: così la Relazione finale definisce la famiglia, descrivendone, sì, le tante difficoltà, ma anche la sua grande capacità di affrontarle e di reagire di fronte ad esse.
In sintesi alcuni punti della Relazio finalis:
Ribadita la dottrina dell’indissolubilità matrimoniale.
Si richiama la dottrina dell’indissolubilità del matrimonio sacramentale, non giogo, ma dono di Dio, verità fondata in Cristo e nel suo legame con la Chiesa; sottolineando che verità e misericordia convergono in Cristo. Di qui, il richiamo all’accoglienza delle famiglie ferite. Senza citare espressamente l’accesso all’Eucaristia per i divorziati risposati, il documento sinodale ricorda che essi non sono scomunicati e rimanda al discernimento dei Pastori l’analisi delle situazioni complesse.
Discernimento dei Pastori per situazioni complesse.
Per i conviventi, si ribadisce che la loro situazione va affrontata in maniera costruttiva, cercando di trasformarla in opportunità di cammino di conversione verso la pienezza del matrimonio e della famiglia, alla luce del Vangelo.
Le persone omosessuali non vanno discriminate.
Ma al contempo si ribadisce che la Chiesa è contraria alle unioni tra persone dello stesso sesso e che non sono ammesse pressioni esterne su di essa in relazione a questo punto.
Valorizzare la donna, tutelare bambini ed anziani.
Per le donne, viene auspicato un ruolo più rilevante nei percorsi formativi dei ministri ordinati, si sottolinea la bellezza dell’adozione e dell’affido, che ricostruiscono legami familiari interrotti. Il Sinodo, poi, non dimentica i vedovi, i disabili, gli anziani, fonte di testimonianza della fede in famiglia e che vanno messi al riparo dalla cultura dello scarto. Anche le persone non sposate vengono ricordate per il loro impegno nella Chiesa e nella società.
Fanatismo, individualismo, povertà, precarietà lavorativa minacciano la famiglia.
Ombre dell’epoca contemporanea che spesso incombono sulla famiglia così come la globalizzazione dell’indifferenza che pone al centro della società il denaro e non l’uomo.
Rafforzare la preparazione al matrimonio.
Si esorta a rafforzare la preparazione al matrimonio, soprattutto per i giovani che ne sembrano intimoriti: per essi si auspica una formazione adeguata all’affettività, seguendo la virtù della castità e del dono di sé. In quest’ottica, si richiama il legame tra atto sessuale ed atto procreativo tra coniugi, i cui figli sono il frutto più prezioso, perché portano in sé la memoria e la speranza di un atto d’amore. Un altro legame ribadito è quello tra vocazione alla famiglia e vocazione alla vita consacrata..
Tutelare la vita dal concepimento alla morte naturale.
Un appello viene quindi lanciato alle istituzioni affinché promuovano e sostengano politiche familiari, mentre i cattolici impegnati in politica vengono esortati a tutelare la famiglia e la vita. A tal proposito, il Sinodo ribadisce la sacralità dell’esistenza dal concepimento e fino alla morte naturale.
La Chiesa ha bisogno di rinnovare il linguaggio per annunciare il Vangelo.
Un’ampia riflessione viene fatta anche sulla necessità di modificare il linguaggio della Chiesa, rendendolo più significativo affinché l’annuncio del Vangelo della famiglia risponda davvero alle attese più profonde della persona umana..
Richiesto al Papa un documento sulla famiglia.
Il documento si conclude con la richiesta dei Padri Sinodali al Papa affinché valuti l’opportunità di offrire un documento sulla famiglia.
Padre Lombardi spiega: “I Padri Sinodali non dicono che è tutto finito, ma affermano: ‘Offriamo la Relazione al Santo Padre affinché valuti lui se continuare il cammino con un suo documento che, sulla base di quello sinodale, approfondisca ancora il tema della famiglia secondo la prospettiva che egli voglia dare’. Rimaniamo in cammino”.