DALLA LITURGIA DIGITALE UNA SFIDA E UNA RIFLESSIONE
Dalla liturgia digitale una sfida e una riflessione: le Chiese germaniche si interrogano sull’esperienza e sugli scenari futuri.
L’esperienza ecclesiale della clausura forzata, imposta dall’epidemia di Covid-19, ha portato le Chiese tedesca e austriaca a confrontarsi con la necessità di rendere il contatto digitale con i fedeli il più umano e coinvolgente possibile. Già da tempo le diocesi e le parrocchie sfruttano il mondo digitale per stare in contatto con i propri fedeli, e le esperienze sia sui social- media, sia in streaming su canali dedicati hanno dato negli anni grandi soddisfazioni.
L’esperienza ecclesiale della clausura forzata, imposta dall’epidemia di Covid-19, ha portato le Chiese tedesca e austriaca a confrontarsi con la necessità di rendere il contatto digitale con i fedeli il più umano e coinvolgente possibile. Già da tempo le diocesi e le parrocchie sfruttano il mondo digitale per vicine ai propri fedeli, e le esperienze sia sui social media, sia in streaming su canali dedicati hanno dato negli anni grandi soddisfazioni.
Monsignor Franz Lackner, arcivescovo di Salisburgo, ha ricordato ai giornalisti come per lui personalmente sia stato “sconvolgente” celebrare le messe nella cattedrale vuota, e ha ringraziato i media che hanno permesso ai fedeli assenti di prendere parte alle trasmissioni in diretta.
Per Lackner è vero che una liturgia eucaristica nella sua compiutezza ha ovviamente bisogno della presenza fisica del popolo di Dio, ma in questo ambito ha posto la necessità che si sviluppi una “Teologia del digitale”.
Secondo il teologo pastorale Johann Pock, preside della facoltà teologica di Vienna, l’attuale creatività della pastorale su base telematica dovrebbe sopravvivere al tempo della pandemia del coronavirus. Pock ha parlato di molte esperienze digitali positive nelle chiese locali: “Forse alcuni che non potevano essere raggiunti attraverso attività precedenti avranno un nuovo rapporto con la religione”, ha detto Pock che, tra le esperienze positive, inserisce il ruolo fondamentale dei laici in questa situazione: senza di essi, la lenta ripresa della vita parrocchiale non sarebbe riuscita. Le esperienze della “chiesa di casa” sono state preziose per questo: Pock sottolinea che si è riscoperta l’importanza degli altri e in questo senso, molte parrocchie a Pasqua hanno deliberatamente cercato il contatto con le persone attraverso campagne di chiamata alla Messa via web.