Amoris Laetitiae - Habemus!

E’ arrivata l’esortazione tanto
attesa e non ha smentito. Nulla cambia e tutto cambia. Nell’anno
del Giubileo della Misericordia, dopo l’Evangelii Gaudium, la
Laudato Si’ e i due anni di Sinodo sulla famiglia. Con un richiamo
continuo alla bellezza dell’amore tra uomo e donna, dono di Dio e
fonte di vita, all’educazione dei figli all’amore, alla loro
formazione libera. E quindi a una pastorale attenta allo sviluppo
della spiritualità familiare, in tutti i suoi vari aspetti: una
pastorale tutta da rifondare, innanzitutto ripartendo dalla
formazione dei futuri pastori e tenendo conto anche dei tanti stili
possibili, che contesti culturali diversi possono richiedere come più
opportuni. Dunque una sola verità con molte declinazioni.


E c’è l’esplicito invito ai
pastori ad abbandonare tentazioni di casistica e a porre l’attenzione
sulla persona: non regolette generali, la cui applicazione sembra
dare sicurezza, ma il discernimento situazione per situazione.
Domandandosi nelle situazioni di sofferenza, per le unioni ferite,
cosa farebbe Gesù, il Gesù dell’adultera, che non condanna ma
capisce la misera, la salva da una giustizia tanto facile quanto
ipocrita e la reintegra.


Dunque accompagnare, discernere e
integrare. Caso per caso, persona per persona, famiglia per famiglia.
Nessuna esclusione a priori.

Una catechesi che nulla tralascia,
fornendo continue suggestioni alla riflessione di ognuno, degli
studiosi, dei pastori, dei laici, delle coppie, per ogni età e per i
tanti contesti sociali, territoriali, culturali delle famiglie
cristiane, in tutto il mondo.Catechesi rivolta in effetti a tutte le
famiglie del mondo, indipendentemente da religione e costumi, per
credenti e non credenti, ma che trae compiutezza nella
consapevolezza dell’amore di Dio per le sue creature.

Moltissimi sono i commenti già
presenti sui media.


Di seguito tre link, il primo per la
sintesi curata dalla Sala Stampa della Santa Sede, il secondo
relativo alla conferenza di presentazione dell’esortazione, il
terzo per lo splendido editoriale di Avvenire dell’8 aprile, a
firma di Stefania Falasca. E infine un link relativo al testo
completo dell’esortazione.






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